'Pubblicata nel 1998 e insignita del Premio Montale, la prima raccolta poetica di Giancarlo Pontiggia, "Con parole remote", esce in questa nuova edizione con un racconto dell'autore. Dire per? che si tratta della prima raccolta ? improprio e riduttivo. Il volume gi? al suo apparire ha rappresentato non solo un esordio, ma un vero e proprio nuovo inizio. Per due ragioni: una estrinseca e una intrinseca. Quella estrinseca rinvia alla temperie poetica di quegli anni controversi. Invece quella intrinseca riguarda l'idea stessa di ci? che la poesia vuole essere. Testo inaugurale che ? ben pi? di un debutto, perch? ? ripresa e ricominciamento, "Con parole remote" ? abitato da una voce antica che lo intona e ne costituisce il basso continuo. Voce che precede ogni dire successivo. L'evocazione-invocazione attraversa, scandisce, ritma l'intera raccolta. Come per magia il silenzio ? fatto risuonare di una verit? sepolta, dimenticata, ma presente. Non altro il compito della poesia. Pontiggia ? perfettamente consapevole che tutto il suo lavoro poetico "sottintende un dialogo segreto con delle forze, dei numi silenziosi e tutelari". Numi amichevoli, benefici, e dotati di una loro capacit? salvifica, sono le metafore e le figure di senso che la poesia produce in modo nient'affatto arbitrario e che appartengono alla realt?, abitano le profondit? dell'essere. La poesia non le inventa, semmai le riscopre e le accoglie. Compito della poesia, afferma Pontiggia, ? "ricostruire una nuova sintassi, dialogica, leggibile, capace di custodire il senso del mistero, o almeno di non disperderlo, di serbare il suo nocciolo sacro, impronunciabile"' (dall'introduzione di Sergio Givone) Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.