Autorevoli studi scientifici hanno da tempo appurato che nell'insorgenza di numerose malattie neurodegenerative, come la demenza precoce o senile, il ruolo della genetica ? assai meno significativo di quanto si pensasse: per la grande maggioranza della popolazione, infatti, molto pi? rilevanti come fattori di rischio sono svariate patologie e lo stile di vita, comprese quindi le abitudini alimentari. Ma se il benefico effetto di una corretta alimentazione sullo stato di salute psicofisica generale ? ormai un dato acquisito, ancora poco noti sono i suoi specifici influssi sull'attivit? cerebrale. Per colmare tale lacuna, la neuroscienziata e nutrizionista Lisa Mosconi ha elaborato i risultati delle pi? recenti ricerche nel campo della prevenzione dell'Alzheimer, giungendo a sfatare molti luoghi comuni sui cibi che fanno bene (o male) al cervello e a proporre un percorso alimentare innovativo che, oltre a migliorare le performance cognitive, riduce il rischio di cardiopatie, diabete e disfunzioni metaboliche. In un linguaggio semplice ed empatico, l'autrice espone le tre ?mosse? vincenti per massimizzare l'energia cerebrale e ritardare il pi? possibile il deterioramento delle facolt? cognitive: 1) capire di quali nutrienti necessitano le cellule cerebrali, 2) scoprire quali cibi ne contengano la maggiore quantit? e 3) osservare alcune raccomandazioni elementari. E se anche in questa dieta ad hoc per il cervello sono presenti ovviamente divieti e limitazioni, non mancano le piacevoli sorprese, come l'opportunit? di esplorare nuove combinazioni di sapori grazie a una serie di ricette che spiegano come cucinare piatti gustosi e leggeri, o il ricchissimo test, articolato in 80 domande, che consente a ogni lettore di verificare quanto il proprio stile alimentare sia lontano da quello ideale e prendere i dovuti provvedimenti. Perch?, una volta resi consapevoli da queste pagine dell'importanza della posta in gioco - potenziare le capacit? mentali nel lungo periodo, minimizzare i vuoti di memoria, prevenire il declino cognitivo, ridurre il rischio di Alzheimer -, le rinunce a tavola non verranno vissute come dolorosi sacrifici, ma come uno dei modi pi? concreti e adulti di volersi bene.