Benevento, 1630. Corre, Bianca, attraversa il bosco col fiato in gola per tornare a casa. Conosce a menadito il sentiero, eppure avverte una presenza tra gli alberi: qualcuno la sta seguendo, ne fiuta nell'aria il sentore sgradevole. Non deve cedere alla paura, si dice, anche se proprio l? vicino sono state aggredite delle ragazze, e del vero colpevole non c'? traccia. Anzi, in citt? serpeggia la convinzione che siano state le janare, donne che - come lei, sua madre e sua sorella Maria - vivono ai margini di Benevento, conoscono i segreti delle piante e li usano per curare i malati. Per il protomedico della citt?, Pietro Piperno, le janare sono creature del diavolo: streghe, insomma, contro cui invoca l'intervento della Chiesa. La sua ossessione per loro si nutre del desiderio, non corrisposto, che prova per Maria. Cos?, quando lei sparisce, Bianca si trover? da sola a cercare la verit? sul mistero della sua scomparsa. Anche lei ? in pericolo ma ? determinata a inseguire un destino di libert? e d'amore con un'unica e potente arma a disposizione: la sorellanza. In un romanzo che avvince e affascina, Cinzia Giorgio scava nella leggenda delle streghe di Benevento, restituendo alle janare del Sannio la voce che ? stata loro negata dalla storia: quella di donne sapienti, e per questo perseguitate, che hanno celebrato la vita.